La scelta del telo di proiezione più idoneo per il proprio Home Theatre è un passo fondamentale ma troppo spesso sottovalutato da chi approccia per la prima volta il mondo dei proiettori. Nessun Home Cinema infatti può dirsi davvero completo se, oltre alle attrezzature video, non ha pure una adeguata superficie su cui concentrare il fascio luminoso. Il problema è complesso: Quale tipo di schermo scegliere, con quali dimensioni e con quanto guadagno? E come risolvere ad esempio se non si ha una parete dedicata? E quale colore è più indicato?
Prima di rispondere a tutte queste domande, dobbiamo soffermarci un attimo a demolire due idee preconcette molto diffuse ma sbagliate. Innanzitutto, non è vero che il telo sia tanto marginale nella progettazione di una sala: è imperativo comprendere che anche una qualità di proiezione eccelsa darà risultati finali deludenti, se il telo di proiezione è di materiali scadenti.
Inoltre, molti puntano tutto sul proiettore a scapito del telo, pensando che prima o si sostituirà quest’ultimo con uno nuovo, magari migliore. In realtà, il telo dura per anni, mentre è proprio il proiettore che vi abbandonerà per primo.
In linea di massima, si tende a utilizzare pannelli appositamente realizzati in materiali riflettenti e dotati di una struttura molto sottile, ma non tutti gli schermi di proiezione sono uguali, ed è importante prestare attenzione a diverse caratteristiche prima di procedere con un eventuale acquisto. Parliamo nello specifico di cose come:
- Tipi di Schermo
- Dimensioni e Posizionamento
- Guadagno Schermo
- Formato Schermo
- Colore dello Schermo
- Materiale dello Schermo
Tipi di Schermi

Esistono moltissimi tipi di schermi di proiezione, uno per ogni particolare esigenza ed è importante scegliere con saggezza perché influiscono moltissimo sia sul budget complessivo che sulla resa finale.
Eccoli sinteticamente:
- Schermi Fissi: Una scelta molto diffusa per le attività commerciali e praticamente obbligatoria per gli Home Theatre, poiché consiste in una soluzione permanente fissata ad una parete. Ha un ottimo rapporto prezzo qualità, ma poiché non può essere arrotolato, resta sempre a vista. Dunque occorre pianificare bene la cosa.
- Schermi Motorizzati: Rimangono nascosti per tutto il tempo e, solo quando ce n’è necessità, possono calare dal soffitto oppure elevarsi dal basso con un clic o un comando vocale. Si tratta di una soluzione non-invasiva molto elegante, perfetta per ambienti misti e sale Home Cinema, ma anche per mansarde, yachts, imbarcazioni, teatri, cinema. E per chi non può contare su una parete dedicata.
- Schermi Tensionati: Sono caratterizzati dalla presenza di un cavo di tensionamento inserito ai lati del telo che mantiene la tela piana, eliminando qualunque avvallamento o fenomeno di ondulazione. Grazie alla planarità pressoché perfetta della superficie di videoproiezione, si prestano particolarmente agli impianti Home Cinema e professionali di alto livello.
- Schermi a Cornice: È una tipologia di schermo fisso, la cui peculiarità consiste nell’essere montata su di una cornice rigida perimetrale, fatta di solito in alluminio; ciò garantisce un’eccellente planarità del telo. A seconda dei modelli e delle tecnologie adottate, il telo può essere ancorato alla cornice tendendolo con degli elastici, oppure con bottoni a scatto. Sono disponibili in tutti i formati ed in tutte le misure, e possono essere poggiati a terra attraverso degli appositi sostegni stativi. Nei modelli più eleganti, la tela viene fissata anteriormente, coprendo così la cornice nera. Si tratta di una scelta obbligata in un Home Theatre.
- Schermi a Incasso: Sono teli per proiezione motorizzati e montati a scomparsa nel controsoffitto. Uno speciale cassonetto consente di fissare lo schermo direttamente al soffitto con appositi tiranti e così, quando lo schermo è riavvolto, sparisce del tutto, lasciando alla vista soltanto una sottile mascherina. Le varianti con telo tensionato permettono di realizzare sofisticati ed elegantissimi impianti Home Cinema. La soluzione è disponibile in tutti i formati, dall’1:1 al 16:10.
- Schermi a Treppiede: Caratterizzati da un sostegno a tre zampe, questi proiettori portatili sono perfetti per le scuole o per presentazioni in mobilità.
Dimensioni e Posizionamento

In generale, lo schermo ha sempre una base che è larga circa una volta e mezza o due la distanza di visione; ciò permette di avere un’immagine adeguatamente grande e un’esperienza immersiva senza tuttavia stressare la vista. Nel caso di più sedute, tuttavia, è buona norma che la larghezza del telo di proiezione sia pari ad almeno ⅙ della distanza tra lo schermo e l’ultima fila. Ovviamente, più che una regola immutabile questa è solo una buon compromesso; poi occorre sempre lasciare che l’esperto faccia le sue valutazioni in base al progetto complessivo.
Per quanto concerne l’altezza dello schermo, invece, bisognerebbe che sia calibrata per non affaticare l’utente; un’immagine spostata troppo in alto o in basso rispetto alla linea visuale dello spettatore a lungo andare crea affaticamento visivo e del collo, riducendo il comfort complessivo. Una buona norma per iniziare a ragionare potrebbe essere ponendo il telo a circa 90 – 125 cm da terra, con un angolo di visione dello spettatore compreso tra 10° e 15°; ma anche qui, come detto, spetta all’esperto decidere di derogare in base ad altri fattori.
Guadagno Schermo

Col termine fattore Gain si intende il grado di riflessione della luce di uno schermo; di solito, questo valore oscilla tra 1,0 e 1,5 ed è molto semplice da comprendere. Più alto è, e migliore saranno le prestazioni del materiale di cui è composto. Ma attenzione: al crescere del fattore Gain, infatti, diminuisce l’angolo di visione. Ciò significa che gli spettatori al centro dello schermo godranno di un contrasto nettamente superiore, rispetto ad un ipotetico osservatore ai lati della sala.
Per uno schermo per retroproiezione, invece, é necessario un fattore Gain superiore a 2, così da consentire il passaggio della luce proveniente dal proiettore.
Discorso a parte per i Teli di Proiezione ALR. Si tratta di teli per proiezione che dotati di una struttura con elementi a sezione semi-piramidale che assorbono e al contempo diffondono molta luce. Di solito vengono abbinati ai cosiddetti videoproiettori a raggio ultra-corto (cioè con ottica UST), capaci di proiettare un’immagine da una distanza compresa tra 40 centimetri e 2 metri. Il risultato di questo ensamble è un rapporto di contrasto incredibilmente elevato anche in ambienti molto illuminati.
Formato Schermo
Sul mercato esistono schermi con formati differenti: 1:1 ad esempio, ma anche 4:3, 16:10 e il diffuso 16:9; la scelta ricade sull’uno o sull’altro in base al formato nativo del proiettore. E così, molto banalmente, nel caso di un proiettore con risoluzione Full HD (1920 X 1080), HD ready (1280 x 720) e 4K (3840 x 2160) converrà sicuramente buttarsi su un formato 16:9.
Il 16:10 si adatta meglio ai proiettori WXGA (1280 x 800) e WUXGA (1920 x 1200), laddove gli altri sono utilizzati in contesti specifici; per esempio, l’1:1 è perfetto in àmbito scolastico per le lavagne luminose.
Negli Home Theatre migliori, gli schermi sono dotati anche di mascheramento, una tecnica che consente di modificare la superficie di proiezione in base al formato delle immagini proiettate. Ciò fa sì che, ad esempio, guardando un film in 16:9 la cornice si restringa in altezza e aumenti in larghezza per adattarsi al CinemaScope 2,35:1.
Colore Schermo

Uno schermo può essere bianco o grigio, e trattato in modo da aumentare la luce riflessa (il Gain). La scelta dell’uno o dell’altro dipende dal tipo di luce presente in sala.
Si tende a preferire uno schermo bianco in sale con un controllo ottimale e totale della luminosità ambientale, e in abbinamento ad un proiettore ad elevato contrasto.
Uno schermo grigio, invece, assorbe meglio la luce ambientale incidentale e impedisce la fuoriuscita della luce nelle aree più scure; ciò contribuisce ad un ottimo contrasto complessivo e a mantenere elevati livelli di nero. Affinché i bianchi restino all’altezza, tuttavia, si renderà necessario adottare un proiettore dotato di un’ottima luminosità (la maggior parte dei proiettori digitali andrà benissimo).
Materiale Schermo

Anche il materiale di cui è fatto il telo di proiezione è estremamente importante. Il PVC plastificato è quello più diffuso ma talvolta, in base alla configurazione dell’Home Theatre, si preferisce il tessuto come al cinema o la fibra di vetro.
Nelle sale cinema (incluse quelle private), sarebbe buona norma incastonare le casse frontali LCR 3 sempre sul retro dello schermo; ciò tuttavia impone l’uso di teli fono-trasparenti, in grado cioè di lasciar passare il suono senza ostacolarlo. Per ottenere lo scopo col più economico PVC, si rende necessario ricorrere alla cosiddetta perforazione, o micro-perforazione. Il telo, in altre parole, è costellato di minuscoli buchi di diametro inferiore agli 0,3mm che lasciano passare le vibrazioni sonore.
Questa soluzione è molto pratica ed economica, ma porta in dote alcune contropartite: oltre al suono, infatti, filtra pure la luce sul retro che a sua volta rimbalza e torna indietro, creando un fastidioso sdoppiamento dell’immagine (effetto Moiré); in più, viene alterata pure la temperatura del video. La soluzione consiste nell’adottare un ulteriore tessuto nero fonotrasparente.
Se il budget lo consente, tuttavia, è possibile ricorrere a teli in tessuto di fibra di carbonio (con certificazione THX) che invece vantano nativamente prestazioni pressoché ideali: lasciano passare il suono senza nessun tipo di perdita e soprattutto senza distorsione.
Manutenzione dei teli per proiettore

Teli da proiezione esterni o interni sono soggetti a usura e condizioni diverse; macchie, impronte o accumuli di polvere possono deteriore la qualità visiva. Come regolarsi per la pulizia in questi casi? In generale, una spazzola a setole morbide dovrebbe fornire un grado di abrasione sufficiente a disfarsi di pelucchi, lanugine e polvere; può andar bene anche un panno morbido e lievemente inumidito. L’uso di prodotti per la pulizia delle superfici, adeguatamente diluito, non è sconsigliato nei casi peggiori, ma nel caso di prodotti chimici è sempre consigliabile verificare le indicazioni del produttore.
In ogni caso, evitare sempre alcol o solventi che rischiano di compromettere l’integrità del colore sulla superficie del telo.
Talvolta, teli ad azionamento manuale o automatico possono creare piccole pliche o pieghe; in questi frangenti può essere consigliabile distendere completamente il telo e ammorbidire le pieghe con l’aiuto di un asciugacapelli ad aria mediamente calda. L’optimum tuttavia è verificare prima le istruzioni fornite dal produttore, o in alternativa sentire un esperto.