La tecnologia audio video continua a fare passi da gigante e, nell’eterna guerra a chi sforna il prodotto più performante, i produttori di tv si sono già gettato nella prossima grande sfida. Dopo le Smart TV 4K e TV 8K, è il momento della risoluzione 16K.
Per la maggior parte delle famiglie, i 4K rappresentano probabilmente il miglior compromesso tra prezzo, prestazioni e qualità; tanto più che i contenuti 8K scarseggiano ancora. Ma c’è da dire i 4K costituiscono anche il minimo che oggigiorno si può ritenere accettabile, dunque è inevitabile che un giorno non lontano l’asticella verrà alzata ancora. E allora l’esperienza cinematografica di un Home Cinema sarà ancora più immersiva e incredibile, con un livello di dettagli inimmaginabile per noi.
Ma cosa sono i 16K, e saranno davvero così rivoluzionari da cambiare tutto? E soprattutto, riusciranno a conquistarsi un posto nei nostri salotti? La risposta a queste domande è incredibilmente affascinante.
Cosa significa 16K?
In termini tecnici, il termine 16K si riferisce banalmente al numero di pixel presenti in un’immagine. Se una tv 4K arriva a 3.840 x 2.160 pixel, una tv 8K si spinge fino a ben 7.680×4.320; una 16K, infine, raggiunge l’incredibile risoluzione di 15.360 x 8.640 pixel. Dal punto di vista matematico, ciò significa che un pannello 16K vanta una densità di pixel 16 volte superiore a quella del 4K, e 8 volte superiore e quella dell’8K. Sul fronte puramente hardware, insomma, è già di per sé un enorme passo avanti.
Inoltre, c’è anche un’altra questione importante che riguarda questa classe di dispositivi. A mano a mano che si aumenta la risoluzione, i pixel che compongono l’immagine si fanno sempre più piccoli, e dunque emettono un quantitativo minore di luce. Ecco perché uno dei terreni di sfida più importanti per i produttori sarà quello della luminosità dei pannelli.
In tal senso, è molto interessante che il primo televisore 16K della storia, presentato da Sony nel 2019, sia alto 19 metri e raggiunga 1.000 nit di luminosità, con un refresh rate di 120Hz e una scala di grigi a 10 bit, col 99% di superficie nera che permette di ottenere neri molto profondi e un contrasto eccellente. Peccato soltanto che si trattasse di un cosiddetto proof of concept, di un prototipo; se si dovesse produrlo con le tecnologie e gli impianti disponibili ora, stima Engadget, costerebbe qualcosa come 5 milioni di Euro. Un prezzo decisamente fuori scala.
Pro e Contro dei 16K
Sembra una domanda banale da fare: certo che, in linea puramente teorica, 16K sono meglio di 4K. Ma è davvero così che stanno le cose nella quotidianità delle nostre vite? La risposta è: si e no, dipende.
Dipende, per esempio, dalla dimensione della TV che andrà in salotto, e sopratutto dipende anche dal tipo di contenuto che verrà trasmesso. Se il display è al di sotto di una certa dimensione, o se lo spettatore è posto oltre i 3 metri, l’occhio umano non riuscirebbe a a distinguere la differenza tra 4K, 8K e 16K. Inoltre, se il flusso video non fosse codificato all’origine a questa risoluzione, non c’è tecnologia di interpolazione che tenga: il risultato sarà (molto) inferiore alle potenzialità tecniche di una tv 16K.
E comunque, come archiviare e trasmettere contenuti tanto giganteschi? Accantonato il discorso dei supporti fisici, oramai fuori dalla storia, per un flusso video 4K di bitrate adeguato si consiglia una connessione da 25 Mb/s reali; per contenuti 8K, servono ragionevolmente minimo 50-100 MB/s. Per uno streaming video 16K bisognerebbe avere a casa una linea da 300 Mb/s. Praticamente fantascienza, visto il ritardo nello sviluppo della banda larga nel nostro Paese.
Consideriamo poi che già oggi i produttori stanno ancora ragionando sui modi migliore per creare contenuti nativi 8K, o di portare a 8K contenuti originariamente nati per i 4K. E con i 16K, serve ancora più performance, il che si traduce in processori più potenti ma anche più esosi in termini di consumi energetici. Dunque, al crescere della disparità tra la risoluzione del contenuto originale e la risoluzione finale dello schermo, crescono in modo drastico le esigenze di potenza.
Insomma, i problemi da risolvere sono molti più che la semplice produzione del pannello 16K; quello rappresenta solo l’inizio: poi bisogna mettere in pari anche l’intero ecosistema televisivo e infrastrutturale. Ed è vero che da 8K a 16K la differenza si nota, ma solo ed esclusivamente se l’industria avrà trovato una risposta a tutte queste altre domande. Considera, per dire, che il cinema ad oggi ancora utilizza prevalentemente il 4K.
Siamo Pronti per i 16K?
La rete Internet del Paese non è adeguata per veicolare contenuti 16K, questa è una verità pura e semplice. E la produzione di un pannello 16K, con le attuali tecnologie e impianti, costituisce un‘impresa antieconomica. C’è solo un settore dell’industria high-tech che potrebbe risolvere la questione in tempi relativamente veloci: parliamo del gaming.
Il mondo dei videogiochi è già tecnicamente in grado di sfornare la tecnologia necessaria per contenuti 16K, e qualche ardito Youtuber è pure riuscito nell’impresa, sfruttando lo stato dell’arte dei processori e delle schede grafiche, e mettendo insieme 16 display 4K standard. Ma non è la stessa cosa di un unico pannello.
E comunque, le console come Xbox Series X e PS5 solo hanno introdotto i 4K solo in tempi recenti; dunque, i 16K resteranno off limits ancora per molti anni a venire.
Quando Arrivano i 16K?
Difficile rispondere, ma un paio di certezze le abbiamo. Di sicuro non nei prossimi anni: ci vorrà un lasso di tempo decisamente più lungo, e sarà un passaggio graduale. E con altrettanta sicurezza possiamo affermare che, prima di vedere i 16K iniziare a diffondersi nel mercato di fascia alta, le TV 8K dovranno essere diventate lo standard per la famiglia media, come è adesso per il 4K.
In base ai dati pubblicati da Omdia, nel 2021 le Smart TV 8K costituivano appena lo 0,2% di tutte le consegne di TV, ma nel 2025 raggiungeranno quota 1,5 milioni di unità. La strada insomma oramai è segnata: presto o tardi le cose cambieranno. E in Giappone, intanto, è già stato lanciato il primo canale 8K della storia.