Il Progresso Tecnologico per il Cinema in Casa
In alcuni momenti non c’è niente di meglio che restare in casa in compagnia della propria famiglia, selezionare un film da guardare e godersi qualche ora di relax e di tranquillità.
Tutto questo rientra nel semplice concetto di home cinema, letteralmente “il cinema in casa”. L’home cinema ha fornito un’ulteriore possibilità di svago alle famiglie, ed è nato approssimativamente intorno agli anni ’80, quando il televisore – strumento già di per sé sorprendente per l’epoca – è stato accompagnato dalla videocassetta con il relativo lettore, uno dei primi supporti.
Da allora, la tecnologia ne ha fatta di strada, e ha immesso in commercio supporti basati sullo stesso principio della videocassetta, ma in grado di offrire un’esperienza qualitativamente superiore, sia in termini di video che di audio. E tutti questi progressi tecnologici hanno portato fino ai giorni nostri, in cui è possibile acquistare e guardare un film con un livello di dettaglio inimmaginabile fino a pochi anni fa; una novità tecnologica che assottiglia in maniera sempre più evidente il divario che esiste tra l’esperienza vissuta in un cinema e quella nella comodità di casa propria.
È dunque interessante fare un breve excursus sull’evoluzione dei supporti nell’Home Cinema, ripercorrendone le tappe principali e provando a immaginare quali possano essere le novità che ci attendono.
In Principio, la Videocassetta
Se sei nato tra gli anni ’60 e il 2000, indubbiamente il termine “videocassetta” evocherà in te una flebile nostalgia e il sapore di quegli anni ormai trascorsi. Da un punto di vista prettamente tecnologico, la videocassetta è stata una vera e propria rivoluzione. Nata alla fine degli anni Sessanta soprattutto per fini lavorativi (alcuni professionisti, infatti, avevano la necessità di immagazzinare i contenuti video in un supporto esterno), essa ha dominato per molti anni il settore dell’Home Cinema.
Il cuore di questo supporto è il nastro magnetico, una bobina da 0.5 pollici in materiale plastico rivestito da uno strato di una sostanza sottoposta a processo di polarizzazione. Il principio di funzionamento dello strumento era piuttosto semplice: il lettore svolgeva il nastro (arrotolandolo all’altra estremità della videocassetta) decodificandone poi i contenuti audio e video grazie al riproduttore integrato.
Data l’importante domanda, sempre più case cinematografiche decisero di investire nella tecnologia, commercializzando i propri film in videocassette. Tuttavia, gli utenti avevano non solo la possibilità di acquistarle, ma anche di noleggiarle: fu proprio in questo contesto che si inserì la famosissima azienda Blockbuster, fallita nel 2013, grazie alla quale le famiglie potevano prenotarne una e restituirla entro pochi giorni, dopo averne preso visione.
La videocassetta oggi è vista come un oggetto vintage ed è apprezzata per questo motivo, ma non desta più alcun interesse tecnologico: è ingombrante, delicata e qualitativamente scadente. Proprio per tali ragioni, le innovazioni degli anni 2000 portarono a un progressivo e ormai completo abbandono del VHS.
Il DVD
Nel momento in cui la videocassetta aveva raggiunto l’apice del successo e contribuito in maniera incredibile alla diffusione dell’home cinema, subentrò una tecnologia completamente nuova, più compatta ed efficiente: il DVD. La sigla sta per “Digital Versatile Disc”.
La storia di questo supporto è molto contorta, perché alcune case produttrici cinematografiche non erano interessate a creare un formato standard universale (necessario per la compatibilità con i DVD), data la loro posizione di vantaggio. Nonostante ciò, lo strumento nacque e fu originariamente destinato soltanto ai titoli di punta. In seguito, praticamente tutti i film sono stati resi disponibili sfruttando la nuova soluzione, e il parallelo sviluppo della qualità e della definizione dei televisori ha consentito di godere dell’home cinema in una maniera drasticamente migliore rispetto a quanto avveniva con le VHS.
Le aziende di noleggio, dunque, si adeguarono velocemente sostituendo le videocassette con i DVD.
L’attenzione alla qualità: Blu-ray e Blu-ray 4K
Tutto ciò che è avvenuto dopo la nascita del DVD ti sarà più o meno noto, poiché si tratta di storia recente. Per semplificare la situazione, si può dire che il progresso sempre più marcato delle tecnologie di riproduzione e definizione dei televisori non è stato accompagnato da un miglioramento dei contenuti in DVD, portando a un divario che ha reso necessario lo sviluppo di un sistema di riproduzione ben più definito.
L’innovazione in questione è quella del Blu-ray. Si tratta di speciali dischi in grado di conservare la compattezza e le comodità dei DVD, offrendo al contempo una capacità di memorizzazione dei dati notevolmente superiore che passa dai tradizionali 4.7 GB a circa 200 GB, grazie all’adozione di un sistema di scrittura che prevede l’impiego di un laser blu. Con questo strumento le famiglie hanno potuto godere pienamente dei vantaggi dell’Home Cinema, guardando film con una risoluzione di 1080p (standard conosciuto come Full HD).
Dal 2013, inoltre, un team ha iniziato a lavorare su dischi Blu-ray in grado di contenere video 4 volte più dettagliati dello standard a 1080p, commercializzato in tempi recenti e chiamati “4K”. Per la riproduzione di questi video, ovviamente, servono del lettori specifici.
Il Futuro
Come anticipato all’inizio, il livello qualitativo dei supporti dedicati al cinema domestico ha praticamente eguagliato quelli del cinema vero e proprio, non solo per ciò che riguarda i dati video ma anche quelli sonori. È difficile immaginare cosa possa riservare il futuro per gli amanti dell’Home Theater, e le opinioni in merito sono contrastanti: una delle ipotesi più accreditate, però, è la completa scomparsa dei supporti fisici a vantaggio dei già diffusi contenuti in streaming.