Avete acquistato l’ultimo modello di smart tv e ha tutto quello che desideravate. È ultrasottile, dal design moderno e supporta tutte le più recenti tecnologie, ma ha un difetto: ha un audio estremamente deludente. Ecco perché molti ricorrono a soluzioni esterne, ma come scegliere tra soundbar e vero surround, e come orientarsi sul mercato? Facciamo chiarezza.
È una prassi talmente consolidata, che oramai molti utenti mettono direttamente a budget l’acquisto di un sistema audio amplificato perfino prima di prendere la Smart TV. E purtroppo non ci sono alternative: anche il modello di tv più costoso infatti porta in dote casse misere e poco performanti, con dialoghi difficilmente udibili e bassi che rimbombano in modo innaturale. E in ultima analisi, che senso ha spendere tanto per deliziare la vista con uno schermo 4K, se poi l’udito non gode allo stesso modo?
Questa consapevolezza però non risolve del tutto il problema, anzi lo complica ulteriormente, creando quasi più dubbi che certezze. Sul mercato esistono diverse soluzioni tecnologiche, con punti di forza e debolezze differenti, nonché un’ampia varietà di costi. Alcuni prodotti sono più semplici da installare e hanno prezzi contenuti, mentre altri richiedono un investimento maggiore ma offrono prestazioni audio superiori. Insomma, la domanda chiave è: meglio orientarsi su una soundbar compatta o su un sistema surround completo? La risposta non è per nulla scontata e richiede un’attenta analisi di pro e contro di entrambe le opzioni.
SoundBar: Pro & Contro
Una Soundbar è una soluzione compatta che integra in un unico design una serie di speaker in sequenza, incastonati in un cabinet lungo e affusolato. Consente di migliorare l’audio della tv con la comodità di un singolo collegamento, e di solito si posiziona sotto alla tv, consentendo di guadagnare qualcosa in termini di resa sonora, particolarmente nei riguardi della potenza; e se il modello prescelto prevede un subwoofer, si può anche contare su dei bassi più robusti. Ha alcuni pro:
- Facilità d’installazione: Basta collegare l’alimentazione e il cavo ottico/HDMI, e siete a posto. Alcuni modelli si trasformano in hub HDMI, oppure in casse wireless per riprodurre la musica da smartphone via Bluetooth, AirPlay o Chromecast.
- Spazio: Una Soundbar contiene tutto quel che serve per riprodurre l’audio del televisore. Tuttavia a differenza di un sistema surround, che circonda l’utente in modo immersivo, non richiede molto spazio, né cavi o lavori di adattamento della sala.
- Prezzo: Rispetto ai sistemi surround, le Soundbar partono da prezzi molto più accessibili, ma evitate assolutamente gli entry-level da 100€ o giù di lì. Altrimenti, si rischia di comprare dei giocattoli solo marginalmente migliori degli speaker integrati nella tv.
- Compattezza ed estetica: le dimensioni ridotte consentono di posizionare la soundbar anche in spazi limitati, mentre il design minimale si integra elegantemente con lo stile moderno della TV.
- Semplicità di utilizzo: la soundbar si controlla con un unico telecomando, evitando la complicazione di gestire più dispositivi separati come in un sistema surround.
- Tecnologie audio avanzate: alcuni modelli integrano tecnologie per simulare un effetto surround, come il Dolby Atmos, anche se limitatamente rispetto ad un sistema dedicato.
Esiste però una serie di Contro che è bene conoscere prima di un eventuale acquisto:
- Scarsa Dinamicità: Affinché l’orecchio umano possa percepire la stereofonia, occorre che i due canali audio siano ad una distanza tale da creare un angolo di 60° rispetto all’ascoltatore; altrimenti, l’audio viene percepito come un unico canale centrale. Dunque, molte Soundbar sono semplicemente troppo corte per poter offrire un vero audio multicanale. E non fatevi abbindolare dal cosiddetto ‘effetto surround virtuale’ o ‘audio 3D’: si tratta di uno specchietto per allodole del marketing che non rende neppure un decimo di quel che promette. Una volta provato il vero surround, concorderete anche voi.
- Manca l’effetto avvolgente del vero surround, con suono diffuso tutt’intorno. L’audio stereo risulta più piatto e meno immersivo.
- Difficoltà di posizionamento ottimale rispetto alla posizione di ascolto, a differenza degli speaker surround indipendenti.
- Incomplete: La compattezza è un pregio per chi ha poco spazio, ma rappresenta contemporaneamente una limitazione, soprattutto in termini di resa e qualità complessiva. Pertanto e in generale, le Soundbar restano indicate per gli ambienti più piccoli.
- Limitazioni di potenza e qualità audio rispetto ai componenti separati di un sistema home theater, soprattutto negli alti e nei medi.
- Scarsa Copertura: Chi pretende qualcosa in più può abbinare, nei modelli che lo prevedono, un subwoofer e in qualche caso due satelliti da porre ai fianchi (e non sul retro, come fanno molti). Il che aumenta la qualità a fronte però di costi e complicazioni ulteriori che vanificano la praticità iniziale. A questo punto, perché non pensare direttamente al vero surround?
Scegliere una Soundbar
I parametri da tenere in considerazione per scegliere una soundbar sono diversi. Vediamo nel dettaglio le caratteristiche principali che possono influire sulla qualità e sul prezzo:
- Altoparlanti: il numero degli speaker integrati influenza l’effetto stereo e surround. I modelli base hanno 2 canali, ma esistono configurazioni con 5.1 (tre frontali, due posteriori, un subwoofer) o 7.1 canali (aggiunta di due diffusori laterali). Più canali offrono un suono avvolgente. I canali possono essere simulati o integrati con elementi wireless.
- Subwoofer: modulo dedicato alle frequenze basse. Non è indispensabile, ma migliora notevolmente la resa dei bassi ricchi e profondi. Scegliete una soundbar con subwoofer per film e musica.
- Potenza: misurata in Watt RMS, indica la potenza sonora massima. Valori alti garantiscono volume elevato senza distorsioni, ma non è l’unico fattore di qualità.
- Tecnologia wireless: Bluetooth, Wi-Fi, Chromecast, Airplay permettono di trasmettere musica senza cavi. Utile se si usa la soundbar anche per l’ascolto musicale. Assicurarsi della compatibilità con i dispositivi.
- Connessioni: ingressi digitali ottici, coassiali, HDMI (con eventuale ARC) per collegare TV, lettori Blu-Ray, console. Utili anche porte USB ed uscite audio aggiuntive. Verificare che siano sufficienti per i dispositivi in uso.
- Codec audio supportati: Dolby Digital, DTS, Dolby Atmos, DTS:X garantiscono qualità se la sorgente video li implementa. Non indispensabili, ma consigliati per esperienza coinvolgente.
- EQ e preset audio: controlli di equalizzazione e modalità preimpostate per regolare il suono su misura. Perfino le soundbar economiche offrono queste funzioni.
In definitiva, puntare su altoparlanti multipli, wireless, potenza elevata e codec avanzati per un prodotto di fascia alta. Le soundbar di qualità costano, ma amplificano notevolmente l’audio della TV.
Diffusori: Pro & Contro
Gli speaker Surround garantiscono sicuramente molta più libertà e raggio d’azione. A seconda del tipo di esperienza che si cerca, possono offrire tutto da 2, 5, 7, per arrivare a ben 9 speaker, per una copertura audio a 360°.
La maggior parte degli utenti opta per la soluzione 5.1 che consta di tre speaker centrali (centro, destro e sinistro + subwoofer, + due posteriori), ma in qualche caso c’è pure chi arriva tranquillamente al 7.1, che in sostanza è un 5.1 con in più due satelliti laterali. Quando si parla di 5.1.2, infine, si intende l’aggiunta di due casse speciali dedicate esclusivamente agli effetti spaziali come Dolby Atmos.
Lo svantaggio principale di un sistema completo di audio Home Theater è principalmente la complessità: sono richiesti più componenti, rispetto alla Soundbar e occorre ragionare pure sulle posa dei cavi, a meno che non si opti per le soluzioni senza fili. In quel caso, si tratta letteralmente di appendere qualche cassa e curare la configurazione.
D’altro canto, i vantaggi sono innumerevoli:
- Esperienza: La qualità audio e l’esperienza complessiva sono impareggiabili e l’effetto immersivo pressoché totale. Sembra letteralmente di essere nel film.
- Scalabilità: Non è detto che si debba partire già in quarta, con budget stratosferici e tecnologie all’avanguardia come Dolby Atmos o DTS:X; il bello di questa soluzione è la flessibilità. Si può partire da un 2.1, che tra l’altro ha anche costi molto modesti, e infine aumentare il numero delle casse un po’ alla volta, in base all’esigenza e alla disponibilità economica.
- Libertà: A differenza della Soundbar, che è un ecosistema chiuso, è possibile combinare tra loro prodotti di marchio diverso in base a quel che offre il mercato in ogni momento, alle offerte migliori e alle necessità. Tutto è compatibile con tutto.
Scegliere i Diffusori
I parametri da tenere sotto controllo nella scelta dei dispositivi di un sistema Surround sono grossomodo gli stessi della Soundbar. Ma a questi occorre aggiungere:
- Sensibilità: La sensibilità di uno speaker è collegata alla quantità di energia necessaria per produrre un suono. Questa misura è importante perché determina anche la longevità di un diffusore. 92 dB è il minimo sindacale, in questo caso.
- Frequenza di risposta: L’udito umano può percepire vibrazioni comprese tra 20 e 20,000 Hz; i suoni al di sotto dei 35 Hz invece si percepiscono a livello tattile e vibratorio, piuttosto che uditivo. La frequenza di risposta indica il range di frequenze riprodotte, cioè “come suonerà.”
- Gestione Energetica: Ogni speaker ha determinate caratteristiche energetiche che può gestire. Più può accettarne, e maggiore sarà il volume del suono che può produrre.
- In/Out HDMI: I ricevitori AV moderni di solito supportano un numero e una varietà maggiore di input e output rispetto ad una Soundbar. Ma in ogni caso, prestate sempre attenzione che prevedano tutto quello di cui avete bisogno.
Tipi di Diffusori
Non è vero che, per creare un sistema di audio Surround occorra stendere necessariamente molti fili o apportare modifiche ad una sala esistente. Esistono speaker per tutte le esigenze e tutti i possibili scenari; e il bello è che possono essere mescolati a piacimento. Eccoli nel dettaglio:
- A Pavimento: È sicuramente il più ingombrante della carrellata, ma questo è al contempo un vantaggio e uno svantaggio: le dimensioni maggiori consentono infatti di infilare nella cassa un numero maggiore di altoparlanti, inclusi i woofer, rispetto ad un modello a scaffale o ad incasso. Nella resa dei bassi, in altre parole, non si batte.
- Bookshelf: Anche detto diffusore a scaffale. Possiede dimensioni ridotte e dunque risulta più maneggevole e facile da adattare all’ambiente, rispetto ad un omologo a pavimento; purtroppo però non può competere con quest’ultimo per quanto concerne la resa dei bassi, poiché è provvista di sole due casse (spesso di dimensioni ridotte, tra l’altro). Inoltre, occorre prestare attenzione alle vibrazioni di rimando che possono crearsi.
- In Wall: Anche detto ‘ad incasso.’ A livello di prestazioni è molto simile ad uno speaker a scaffale, ma poiché è installato all’interno del muro richiede maggiori attenzioni e accortezze per evitare vibrazioni e riverberi indesiderati. È la soluzione più elegante ma anche quella più stringente (se si vuole cambiare speaker, potrebbe non esserci spazio) e rende necessaria un’adeguata pianificazione della sala.
- On Wall: Si tratta di diffusori caratterizzati spesso da design molto interessanti (devono fare arredo) che vengono montati a vista sul muro. Possono essere con o senza fili. È probabilmente la soluzione col miglior compromesso tra estetica, volumi occupati, rendimento e costi.
FAQ – Domande frequenti su soundbar e sistemi surround
- Qual è la differenza principale tra una soundbar e un sistema surround?
- Una soundbar è un dispositivo compatto che offre una soluzione di miglioramento dell’audio principalmente tramite un singolo dispositivo, mentre un sistema surround utilizza vari diffusori disposti in tutta la stanza per creare un’esperienza audio immersiva.
- Posso collegare la mia soundbar al mio sistema surround esistente?
- Dipende dalla soundbar e dal sistema surround. Alcune soundbar possono funzionare come un canale centrale o integrarsi in un sistema più grande come quelle di Artcoustic, ma è essenziale verificare le specifiche e compatibilità di entrambi i dispositivi.
- Cosa significa “5.1” o “7.1” quando si parla di sistemi audio?
- Questi numeri si riferiscono ai canali audio. “5.1” indica tre diffusori anteriori, due posteriori e un subwoofer. “7.1” aggiunge due diffusori laterali al setup del 5.1.
- Le soundbar sono adatte per stanze di grandi dimensioni?
- Mentre le soundbar possono migliorare notevolmente l’audio delle TV, in stanze particolarmente grandi potrebbero non offrire la stessa immersività di un sistema surround completo. Comunque, ci sono soundbar di alta gamma che sono progettate per prestazioni eccellenti anche in spazi ampi.
- I sistemi surround senza fili sono all’altezza di quelli con fili in termini di qualità del suono?
- I moderni sistemi surround wireless offrono un’ottima qualità del suono e possono competere con i sistemi cablati. Tuttavia, la qualità del suono può dipendere da fattori come interferenze, qualità del segnale wireless e altri dispositivi elettronici nella zona.
- È complicato installare un sistema surround da soli?
- L’installazione può variare da sistema a sistema. Mentre alcune configurazioni plug-and-play possono essere abbastanza semplici da installare, i sistemi più complessi potrebbero richiedere una pianificazione dettagliata, la gestione dei cavi e la calibrazione.
- Posso usare la soundbar solo per ascoltare la musica?
- Sì! Moltissime soundbar offrono opzioni di connettività Bluetooth, AirPlay o Chromecast, consentendo di riprodurre musica direttamente dallo smartphone, tablet o computer. Ottimi i prodotti per esempio di Bluesound.
- Cosa significa Dolby Atmos e come si differenzia dal normale surround?
- Dolby Atmos è una tecnologia audio che offre un’esperienza sonora tridimensionale. A differenza dei sistemi surround tradizionali che forniscono un suono orizzontale, Dolby Atmos aggiunge una dimensione di altezza, facendo sentire l’audio provenire anche dall’alto.
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